Il medico di famiglia o lo specialista può ritenere opportuno effettuare alcuni accertamenti per completare il quadro diagnostico ed individuare il trattamento più opportuno.
Nei nostri ambulatori eseguiamo i seguenti accertamenti:
L’elettroencefalogramma è un esame non invasivo che consente la registrazione grafica dell’attività bioelettrica cerebrale, mediante il posizionamento di una cuffia con elettrodi già incorporati. Il paziente viene fatto accomodare su una sedia, rilassato e ad occhi chiusi. Seguono l’apertura e chiusura occhi, per valutare la reattività del tracciato e prove di attivazione, ovvero una respirazione profonda della durata di 3 minuti circa e una stimolazione luminosa intermittente mediante un’apposita lampada stroboscopica. L’esame non richiede alcuna preparazione bensì l’accortezza di lavare i capelli la sera prima e di non mettere gel o schiuma. Indicato per lo studio di: epilessia, cefalea, malattie cerebrovascolari, encefalopatie, invecchiamento cerebrale e sindromi demenziali, traumi cranici, neoplasie ecc.
I potenziali evocati somatosensoriali (pess) permettono di studiare la conduzione sensitiva nei suoi diversi livelli, nervo periferico, midollo spinale, tronco encefalico e corteccia cerebrale. Anche in questo caso il rilassamento influenza la buona riuscita dell’esame, che non è invasivo in quanto vengono posizionati elettrodi a coppetta su specifiche parti del corpo e del capo e viene erogata una stimolazione elettrica di bassa entità al polso o alla caviglia, a seconda degli arti studiati. Non è consigliato ai pazienti portatori di pacemaker Indicato per lo studio di: plessopatie, radicolopatie, mielopatie, spondilosi cervicale, malattie demielinizzanti ecc.
I potenziali evocati uditivi (del tronco encefalico o abr) valutano la conduzione dello stimolo sonoro lungo il decorso dal nervo acustico al tronco encefalico. Lo stimolo viene erogato mediante un’apposita cuffia e registrato tramite elettrodi a coppetta posizionati sul capo e sui lobi. Indicato per lo studio di: ipoacusie, vertigini, neurinoma dell’acustico, patologie a carico del tronco encefalico ecc.
I potenziali evocati visivi valutano la conduzione del segnale elettrico lungo il decorso del nervo ottico. La procedura è piuttosto semplice e indolore. Dopo aver applicato tre elettrodi (uno sulla fronte, uno dietro l’orecchio e uno tra i capelli), si chiede al paziente di guardare dentro una calotta con un occhio alla volta. All’interno dello strumento l’occhio viene stimolato attraverso una serie di flash luminosi o attraverso una scacchiera nera e bianca proiettata su uno schermo. L’esame dura in tutto pochi minuti. I PVE vengono utilizzati soprattutto nella diagnosi di alcuni disturbi del nervo ottico e delle vie ottiche.
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